Il Regno Unito inizia una battaglia contro il marketing di giochi verso i giovani sui social media

Il Betting and Gaming Council (BGC) ha annunciato l’obiettivo di attuare nuove misure per la pubblicità online, in un tentativo di proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione

Un’altra svolta, per il mondo del gioco, che arriva dal Regno Unito. Qui i colossi dei social media sono stati chiamati ad una cooperazione con l’industria del betting e dei giochi per ridurre il marketing verso i giovani ed i giocatori problematici, come comunicato dal Betting and Gaming Council. L’obiettivo è quello di implementare nuove misure per la pubblicità online.

Michael Dugher, AD della BGC, si è interfacciato col segretario alla cultura Lucy Frazer MP, esortandola a fare pressione sulle piattaforme dei social media per affrontare il problema del gioco con vincita in particolare tra i giovani. Lanciando il recente libro bianco sul gioco, Frazer ha proposto alcune misure che possano salvaguardare quanti si trovano in età inferiore ai venticinque anni.

Dugher ha spiegato che le piattaforme di social media consentono al pubblico di rinunciare a ricevere pubblicità sulle scommesse ed i giochi. Ma la cooperazione non basta per fornire altre misure, in particolare rivolte a coloro i quali hanno aderito allo strumento di autoesclusione del settore Gamstop. “Sono misure, queste, ideali per proteggere gli utenti” – chiosa Giada Benazzi di Gaming Report.

Misure che gli stessi rapportano a quelle adottate in Italia: “La protezione degli utenti è fondamentale – continua l’analista di Gaming Report – ed oggi è la vera mission dell’industria del gioco in Italia. Senza le azioni adottate la vision, quella di un gioco sicuro, responsabile, trasparente per i suoi utenti sarebbe irrealizzabile”.

In Italia il protocollo del Gioco Responsabile offre varie soluzioni: “Si va dai servizi cliente ai numeri verdi per gli utenti problematici, fino a varie altre misure, i limiti di deposito, l’autoesclusione, il test di autovalutazione” – conclude Benazzi di Gaming Report.

Anche sul marketing, per ritornare al caso britannico, in Italia vige un’etica di fondo: il marketing onesto, trasparente, veritiero è il primo tassello per costruire ed assicurare il gioco responsabile. In Inghilterra invece si va verso uno schema di soppressione del marketing, per impedire di ricevere marketing diretto sui social media. In UK sono sicuri: senza collaborazione con le piattaforme di social media, è un obiettivo impossibile da raggiungere.

La BGC intanto ha introdotto un nuovo codice di condotta: questo vieta alle squadre di calcio l’utilizzo dei loro account sui social media – popolarissimi tra i giovani – e la pubblicazione di messaggi di marketing diretto su quote e siti di scommesse.

L’industria del betting britannico supporta 110.000 posti di lavoro, genera 4,2 miliardi di sterline in tasse e 7,1 miliardi di economia. 22,5 milioni di adulti britannici giocano ogni mese. Un mercato imponente, il primo in Europa, da preservare a tutti i costi e da rendere sempre più pulito, trasparente, chiaro.

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