La storia di Giusi, che ha fatto coriandoli con la paura

Abbiamo ricevuto questo testo da Giusi, un’amica di CasentinoPiù, e lo pubblichiamo perché è una bella testimonianza di vita e di coraggio.

Ho fatto coriandoli con la paura

«Mal di testa, male alla gamba, male alla testa, tanto male che si fa?! Si controlla,ok. Risonanza. Verdetto: si opera in massimo due mesi. Craniotomia. Apro i rubinetti agli occhi, silenzio, vedo buio. Sento una stretta forte al braccio, è lui, colui che mi può aiutare, un uomo gigante alto quanto me. Passa tutto, niente giro a Piazza del Campo con la Roby, ma dritte a casa. E ora come lo dico ai miei? Mi vesto bene mi trucco pure io, non mi trucco mai, con la tuta anche stinta vado a fare la spesa. Trovare le parole giuste non è mai semplice ma vanno assolutamente cercate e messe bene in fila e la fila non deve mai esitare, l’una deve sostenere l’altra e gli occhi belli brillanti. La cosa più importante è fatta: i tuoi lo sanno e insieme tutto si affronta. Parlo ora perchè è passato tutto e ho avuto la possibilità di rinascere un’altra volta, non capita a tutti. Sono nata l’11 novembre del ’66 e sono rinata un’altra volta il 29 giugno del 2021, sono una pischella. La paura ci paralizza e siamo noi a darle questo potere, al contrario la speranza, la fiducia, l’ottimismo ci proiettano nell’universo e dobbiamo vederci come super eroi con o senza mantello, liberi di volare tra pianeti e stelle splendenti per godere di una libertà mai assaporata prima. Ogni cosa che prima sembrava ferma adesso si muove e si prova a saltarci sopra e a goderne la novità il calore, il gusto, il dolce non l’amaro, il potere immenso della mente, potere infinito. Un’avventura nuova che va vissuta fino in fondo, la paura è l’unica parola da scartare. Ogni tanto mi trovo a strizzare gli occhi ma poi li riapro, anzi li spalanco.

Ci siamo, valigia fatta, beauty pronti, messe anche mollette, non si sa mai. Riky è pronto e mi dice “mamma preso tutto?” Boh, speriamo, vedremo.

La Kukki: “Giusi i pigiami ti do i miei sono perfetti li ha fatti la Rita comodi e freschi”. Anche la Kukki ha subito un’operazione purtoppo. La Rita è già un angelo da qualche anno, donna straordinaria, grande amica della mia famiglia. La Roby, la Roby beauty meravigliosi, Patrizia profumo di fiori che rinfresca, io adoro i fiori. Porto con me il necessario e lascio a casa tutta la mia vita, i miei affetti, quello che sono. Il covid, la pandemia non permettono che loro siano con me ma è giusto così. In momenti come questi siamo soli, chi è passato di qua lo sa. Siamo soli sì, ma sta a noi riprodurci come i Gremlins. Se seminiamo buoni semi con amore, germoglieranno fiori e cuori e anche se non li vedi ci sono. Io ho avuto con me più di 300 cuori buoni.

Ecco, siamo arrivati e si apre la porta. “Tesoro, a presto, manda un messaggio appena arrivi a Strada ok?” E’ il 17 giugno. Ciao mamma, a presto.

Ecco l’accettazione, sono Fani Giuseppina, ma mi chiamo Giusi. 10 giorni passano veloci, poi raddoppiati ma va bene così. Ora è il momento di prendere un bel respiro e buttarsi nel profondo blu. La delicatezza, la capacità, la perseveranza e la speranza nonchè la professionalità a dieci stelle, lì io l’ho respirata in ogni singolo imomento. Già la sera conoscevo tutti e tutte le età e tantissime vite, come romanzi animati. Posso dirvi con assoluta verità che ho cosciuto nel dolore persone straordinarie: Iron Man – Iron Woman all’ennesima potenza. Giorni lunghi interrotti da terapie, cibo buonissimo e il nostro angolo di terrazzino come un piccolo circolino e chiacchere su tutto, famiglia, lavoro, Italia. Insomma, la compagnia delle Scotte di Siena. Passano giorni e ancora non tocca a me, il programma è per il 23 e sto bene. Scendo piani, salgo piani, io sono al quinto, ma non basta e allora farò due passi, quasi quasi. Prima di partire i miei ragazzi e la Patri mi hanno regalato un telefono nuovo, mi ha aiutato molto con tutte le applicazioni possibili dentro. Una in particolare ha soddisfatto la mia passione per il cinema (grazie Martina) e allora dato che non ho mai dormito mi ha aiutato a passare le notti: cinema francese, cinema spagnolo, insomma ne ho guardati tanti ma tanti e tutti bellissimi. Ho dormito pochissimo, l’alleato cortisone a me funziona così. Ma ho sognato guardando film meravigliosi. Un giorno “lampadina” contapassi evsì! sono andata in avan scoperta ho trovato il quarto piano sgombro in fase di ristrutturazione e allora foco alle nane! La sera aggiornavo Riki, oggi 5000 passi e lui “grande mamma!”. Sono arrivata a … no non lo dico, ma lui ha detto “wow sei una forza della natura”. Mi sono fatta la doccia con il prodotto che ho trovato in bagno, domani sono la terza. Ci siamo. E’ già mattina e comincia anche il digiuno, oggi sarà meglio stare tranquillina a letto e provare a fare come mi ha detto la mia amica Ping Ping: concentrarsi sul respiro e mandare via i brutti pensieri. La mattina passa, inizia il pomeriggio, sento un rumore di eliche e immagino: alle sei due angeli mi vengono a trovare: c’è stata un’urgenza. Avevo immaginato, qualcuno stava peggio di me. Ora SALVO. La prima cosa telefono a casa poi fameeeeeeee!. Neppure il tempo di dire niente ed ecco un vassoio bello caldo e giù come un lupo. Rifissata data al lunedì, cinque giorni di attesa. Pazienza ci chiamano e questo dobbiamo essere, come nelle sale di attesa portano il nome con sè, si deve attendere. (importantissimo, sembra banale ma invecie si è autosufficienti con filo carichino cellulare da tre metri.) Siamo in questa bolla e ci stiamo, ora bene, ora meno è così perche i nostri volti amati mancano ma viva la tecnologia, viva le videochiamate. Ecco l’infermiera, mi dice: “tesoro doccia domattina sei la prima”. Agli ordini. In quel momento si affaccia quella birbona della paura e insomma un po’ le gambe fanno giacomo giacomo. Ed è propio lì che ho affrontato tutto il bello e ho mandato il brutto su una zattera alla deriva. Il cuore leggero, la mente sgombra, ho attraversato la paura spaccandola in mille coriandoli. Vi dico che la mattina ho conosciuto il reparto sala operatoria due angeli al mio fianco fino al risveglio. Ho aperto gli occhi, Lucia mi ha carezzato il braccio, “come stai tesoro”. Ciao Lucia, sono contenta di vederti, sto bene grazie. E ora piano piano sarà una rinascita. La vita è bella, ma più bella di come si crede. E’ propio in questi momenti che ti accorgi della bellezza, ma anche dell’indifferenza, ecco quella conviene liquidarla presto, si costruisce un’altra zattera e la si lega alla vela più alta, poi si aspetta il vento forte e la si manda alla deriva senza parole perchè sarebbero sprecate. Al contrario i tesori preziosi: la famiglia, gli amici la mia gatta Birba, li tengo sotto le ali come fa una chioccia e li voglio riscaldare come loro hanno fatto con me.

Adesso i ringraziamenti.

Ringrazio tutti, i nomi sono troppi, i volti ce l’ho stampati come fototessere sempre davanti ai miei occhi. Ringrazio il Professor Giuseppe Oliveri  perchè è un grande professionista un esempio di vita per noi malati. La Dottoressa Barbara Batani  dall’umanità e capacità che non hanno eguali e la Dottoressa Ludovica che con i suoi 40 kg è un gigante di amore e professionalità e il Dottor Pietro che mi ha aiutato in un momento molto delicato. In quel preciso momento si è sostituito a mio figlio. Siete un esercito di persone straordinarie

La vita è degna di essere vissuta, è un dono e la paura è solo una parola.»

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