Come “Il sonno della ragione genera mostri” così ne generano l’ignoranza della storia e l’oblio della conoscenza. Così prendendo a prestito il titolo di una celebre acquaforte di Goya cerchiamo di rappresentare ciò che sta accadendo in questi giorni di “novità e scoperte”. Qualche giorno fa, con viva sorpresa “scopro” leggendo le pagine di un giornale che Michelangelo è nato in Casentino, e che il comune di Chiusi della Verna ha “contribuito alla realizzazione” del volume nel quale sarebbe affermato questo.
Tentiamo allora di fare un po’ di chiarezza.
La notizia dei natali michelangioleschi non è una novità, dalle pagine analogiche e digitali di questo mensile, anche in un passato recente, abbiamo ricordato gli studi, le ricerche e le pubblicazioni realizzate nel lontano 1968 da Maria Maddalena Bernacchi che fin da allora aveva avuto modo di accedere alle fonti archivistiche e documentarie, che prendono vita se consultate, e che già dal 1968 erano ad appannaggio del vasto pubblico.
Inoltre, questa “scoperta”, che poi scoperta non è, ci rammarica per altri motivi: l’idea che si restituisce degli archivi, come luoghi oscuri e riservati a pochi, mentre, fortunatamente, questi appartengono prima di tutto ai ricercatori; secondo, il Comune di Chiusi, che qualche tempo fa aveva lodato la dottoressa Bernacchi per i suoi studi, oggi se ne dimentica e taccia le recenti ricerche come novità.
Dulcis in fundo vi invitiamo, per amore di verità, ad andare a visitare Chiusi della Verna e, nell’occasione, ad imboccare la strada che conduce alla vecchia podesteria a fianco della quale si trova un pannello colorato che ci ricorda che…”Michelangelo è nato a Caprese…”