Robin Hood: dal Casentino alla Scozia, un nuovo successo per Nikolas

Nikolas Ruggero, meglio noto nell’ambiente dei campionati di freccette come Robin Hood, è sempre più lanciato nell’olimpo dei campioni di questo sport, dopo il recente successo in Scozia. Per chi non conoscesse questo prodigio casentinese può trovare la sua storia in questo articolo: clicca qui

L’ho incontrato di nuovo, insieme al suo istruttore Cesare Ristori, che lo ha selezionato per rappresentare la Toscana e l’Italia all’accademia di freccette in Scozia.
Uno stage prestigioso e produttivo che ha visto i ragazzi tra i 13 e i 17 anni confrontarsi con una realtà ben diversa dalla nostra, una realtà dove i bambini vengono avvicinati fin da piccoli a questo sport. In Scozia esiste un’accademia per questo.
«Abbiamo incontrato Devon Peterson» racconta Nikolas «numero nove al mondo, ha giocato con noi! Abbiamo fatto delle giornate intere di tornei tutti contro tutti. Lì il livello è altissimo».
Scopro con sorpresa che un fisico “robusto” potrebbe essere avvantaggiato in questo tipo di attività perché più stabile. Nikolas è molto esile.
«Ha un grandissimo equilibrio» dice Ristori «Nikolas ha una predisposizione naturale per questo».
Addentrandoci più in profondità, si può scoprire che giocare a freccette a questi livelli, comporta un grandissimo lavoro su se stessi: non solo nella postura e nell’impostazione del corpo, nell’equilibrio e nella stabilità del tiro… è un trainig durissimo a livello mentale.
Ci sono dei preparatori (mental coach) che aiutano gli atleti insegnando loro tecniche specifiche per rimanere concentrati e gestire situazioni di stress prolungato durante le partite.
«Una buona impostazione non basta» continua Ristori «deve esserci, naturalmente ma non può prescindere dalla presenza mentale dell’atleta: durante il tiro il giocatore è interconnesso col tabellone, come se ci fosse una sorta di cavo che li unisce. La presenza mentale è indispensabile. Durante la partita si pensa al braccio che lancia la freccetta e al tabellone, nient’altro».
Una sorta di stato meditativo, concentrazione, impostazione del corpo e della mente.
Una disciplina che ricorda molto le arti marziali.
Eppure attorno a questo sport aleggia da sempre l’atmosfera del sabato sera al pub, dello svago, delle risate tra amici, delle sfide goliardiche. Niente di più lontano!
Anche se all’inizio di questo percorso Nikolas si allenava sui tabelloni elettronici (soft) ben noti per la loro presenza massiccia nei pub adesso, dopo questo stage in Scozia, l’Italian Darts Academy nella figura di Cesare Ristori, sta portando un cambiamento: «Stiamo riportando i ragazzi a giocare nel tabellone classico in “sisal” ovvero pelle di cinghiale, un particolare cinghiale che viene dall’Africa». Questo rappresenta il gioco tradizionale delle freccette: privo di riferimenti “luminosi” e contatori di punteggio e indicatori di quale zona del tabellone colpire.
L’arbitro dichiara il punteggio alla fine del turno di tiro (tre freccette) e quindi nel frattempo è il giocatore che, tra un colpo e l’altro, calcola quanto ha fatto, quanto deve fare e dove deve mirare.
«Ci sono dei paesi come l’Olanda in cui nelle scuole viene usato questo sport per insegnare ai ragazzi un approccio diverso alla matematica» racconta Ristori.
Allenamento fisico, mentale e velocità di calcolo!
Nikolas parteciperà al campionato italiano singolo che si terrà a Bologna, al campionato italiano a squadre, alle qualificazioni per il campionato nazionale maggiore e a quelle per l’Europeo in Slovenia E scusate se poco!
Il progetto nasce in seno all’Italian Darts Academy nella figura di Angelo Ceccotti e punta sui giovani, in Italia manca il bacino di giovani. E mancano anche gli istruttori…
Ma Nikolas c’è! Alla fine della nostra chiacchierata mi fa provare a tirare le freccette prima di cominciare il suo allenamento: ne infilo 2 su 3! Senza cognizione ovviamente, fortuna? Forse. Lui si piazza e fa riscaldamento. Lo guardo mentre dirige le freccette esattamente dove vuole. E’ fluido, i suoi movimenti sono armoniosi e naturali. Lo sguardo fisso nel tabellone. Il lavoro intenso che questo ragazzo fa ogni giorno si vede tutto!
In bocca al lupo Nikolas!
Noi facciamo il tifo per il nostro Robin Hood.

 

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