Sanità in Casentino: Casa della Comunità entro il 2026, ma mancano ancora medici

L’organizzazione “Salviamo l’Ospedale” parte attiva per il Piano operativo aziendale 2024

BIBBIENA – L’incontro sui servizi sociali in Casentino, promosso dall’organizzazione di volontariato Salviamo l’Ospedale ed i Servizi del Territorio, in collaborazione con il Comitato di partecipazione della zona distretto Casentino, ha messo in luce opportunità e mancanze per gli assistiti della vallata. Sandra Panioni, Presidente dell’organizzazione e coordinatrice del Comitato di partecipazione, ha sottolineato le necessità del territorio, anche in base ai programmi operativi aziendali 2022-‘23: “Ci fa piacere che per una volta i cittadini, attraverso le associazioni, siano chiamati a discutere sui bisogni della propria zona per elaborare il Piano operativo aziendale 2024. La salute dei cittadini non passa solo dalle cure ospedaliere, ma da tutto ciò che lo circonda: dalla prevenzione allo stile di vita, fino alla capacità di ricevere servizi nel tempo previsto per legge”.

È intervenuta anche la nuova direttrice del Distretto Marzia Sandroni: “In fondo il Casentino non possiamo definirlo solo zona disagiata, perché rispetto ad altre aree della Toscana ha molti punti di forza: è una zona altamente industrializzata, quasi tutti i casentinesi hanno un lavoro e una pensione, anche se non molto alta, poche persone percepiscono solo la pensione sociale. I medici di medicina generale coprono tutti i Comuni e danno una buona risposta agli assistiti. Sono inoltre presenti anche tutte le tre pediatre necessarie per la vallata e, in caso di necessità, il personale ospedaliero può collegarsi tramite un’apposita app con l’ospedale Meyer di Firenze. Sono attive tre Case della salute in cui si può trovare il proprio medico, il pediatra e l’infermiere, avere prestazioni specialistiche come l’elettrocardiogramma e la spirometria, nell’ottica di essere sempre più vicini al cittadino. Per quando riguarda il Comune di Bibbiena entro il 2026 verrà attivata la Casa della comunità, tra qualche giorno sarà distrutta la parte vecchia dell’ospedale ed entro il 2026 sarà ricostruita per ospitare anche 12 posti letti di modica e altri servizi, anche amministrativi, tutto questo grazie ai fondi del PNRR. Permangono tuttavia problematiche per avere visite specialistiche in tempi brevi e in zona perché mancano medici, ma l’intenzione è di trovarli anche tramite medici libero professionisti. Un altro groppo problema è l’uso altissimo di psicofarmaci per curare depressioni sia nei giovani sia negli anziani, aumento intervenuto soprattutto dopo il Covid, di qui la necessità di avere centri di aggregazione dove poter trascorrere giornate serene in compagnia”.

Il dottor Marcello Grifagni ha infine precisato che determinati interventi sanitari possono essere evitati attraverso la prevenzione, quindi ha ribadito l’importanza dell’attività funzionale adattata, cioè il giovane con problemi ma anche l’anziano dovrebbero camminare, fare ginnastica, per questo motivo l’AUSER ha attivato quasi in tutti i Comuni del Casentino la possibilità di fare un’attività fisica spendendo solo 20 euro al mese. Presenti all’incontro anche le assistenti sociali e gli infermieri del territorio.

“Come organizzazione conosciamo questi servizi, ma pensiamo che molti cittadini non li conoscano – ha concluso la presidente Panoni – quindi dobbiamo lavorare insieme alla direttrice del Distretto per creare una carta dei servizi da consegnare a tutti i cittadini sia in formato cartaceo che online, inoltre in tutti i Comuni sono presenti dei punti di ascolto dover poter chiedere informazioni”.

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