Il Movimento per l’Ospedale denuncia il saccheggio della Sanità in Casentino

CASENTINO (AR)- Il Movimento casentinese “Salviamo l’Ospedale e i Servizi del territorio” torna a denunciare la svendita della Sanità pubblica fatta dalle istituzioni regionali e dalla ASL, costringendo così i cittadini a un pendolarismo incessante verso Arezzo o Firenze. Dopo aver rinunciato agli ospedali di Stia, Poppi e Subbiano per averne uno moderno ed efficiente a Bibbiena, i cittadini casentinesi hanno assistito nel 2016 alla chiusura del Punto Nascita e, da allora, ad un continuo ridimensionamento di numerosi servizi sanitari, finanche alla chiusura. Negli ultimi anni si sono infatti registrati continui tagli di bilancio alla spesa sanitaria, tagli di servizi, di posti letto e di personale sanitario.

Il Movimento denuncia una situazione non più sostenibile, per una vallata formata da oltre il 65% di territorio montano e con una strada di fondovalle antiquata e insicura, che presto sarà anche oggetto di ben tre cantieri per altrettante varianti tra Corsalone e Subbiano. Il Movimento lancia quindi un allarme e pone un aut aut alla Regione e alla dirigenza dell’Area Vasta, dicendo “basta” al lento e silente svuotamento dell’Ospedale del Casentino, così come successo negli ultimi mesi, con la riduzione dell’attività di psichiatria, fino alla chiusura ad ottobre dei TSO, adducendo ancora una volta come giustificazione la mancanza di numeri e di convenienza. Si tratta di una scelta non contrattata che si riverserà su persone deboli e sulle loro famiglie. Da sempre sono stati disattesi i Patti territoriali, indebolendo la Chirurgia, la Medicina, la Rianimazione e, a ruota, tutti gli altri Servizi.
Da circa un anno il Movimento ha intrapreso un percorso con i Sindaci del Casentino che hanno sottoposto all’approvazione della maggior parte dei Consigli comunali 13 punti cardine per la salvaguardia della Sanità nella vallata, come il mantenimento degli interventi di emergenza-urgenza, la rianimazione h24 e l’elaborazione di un piano per abbattere in tempi brevi, certi e controllabili le liste di attesa. Questa collaborazione con i primi cittadini di recente ha visto due proficui incontri con il Presidente della Conferenza dei Sindaci del Casentino Filippo Vagnoli, mentre la prossima settimana è in programma un incontro con i sindacati provinciali. È infatti indispensabile la maggior coesione possibile per chiedere il mantenimento dei servizi sanitari essenziali in un territorio definito “Area Disagiata e Montana” come da Decreto Balduzzi del 2012 e dal D.M. 70/2015 che, al punto 9.2.2, individua le necessarie deroghe in materia sanitaria ed i criteri relativi agli ospedali da applicare in aree disagiate quali il Casentino.

Comunicato stampa

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