Un’azienda agricola di Capolona vince il bando nazionale di Confagricoltura

Agricoltura sociale, l’azienda aretina Casa del Pietro vince il bando nazionale di Confagricoltura

Un settore in espansione in tutta Italia a testimonianza della risposta al cambiamento sociale in atto

Roma, 17 dicembre 2019 – Con il progetto “Eureka: Solleviamo l’orto”, l’Azienda agricola Casa del Pietro, di Capolona (Arezzo), è stata premiata oggi a Roma a Palazzo Della valle, sede di Confagricoltura, come uno dei tre vincitori del Bando Agricoltura Sociale, giunto alla sua IV edizione. Il progetto presentato dall’azienda aretina è destinato a disabili, minori e giovani con disagio sociale con l’obiettivo di creare una rete di supporto per le famiglie inserendo questi soggetti nella cura di un orto, nella realizzazione di un pollaio, nella successiva trasformazione degli ortaggi e delle erbe aromatiche, fino alla vendita dei prodotti.

Il bando, nato da un’idea di Confagricoltura, Onlus Senior-L’Età della Saggezza a Roma e Rete fattorie sociali, ha visto una progressiva espansione garantendosi quest’anno la collaborazione attiva di Reale Foundation e ottenendo il patrocinio del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, oltre alla sempre proficua collaborazione dell’Università di Roma Tor Vergata. A ciascuno dei vincitori sono stati assegnati 40mila euro e una borsa di studio per la partecipazione al Master di agricoltura sociale organizzato dall’Università di Tor Vergata.

L’agricoltura sociale è in forte espansione, segue il cambiamento del concetto di welfare in atto nel Paese e suscita sempre più attenzione da parte dei giovani. Il numero e il livello qualitativo crescente dei progetti presentati, l’ampliamento della platea dei beneficiari, che spazia dai bambini agli anziani, dai portatori di handicap ai detenuti, ne sono la prova concreta. La piattaforma web “Coltiviamo agricoltura sociale” ha registrato quasi 2 milioni di visualizzazioni e 250mila accessi, di cui 70mila soltanto nell’ultimo anno.

Confagricoltura prima di altri ha creduto nelle opportunità dell’agricoltura sociale – ha ricordato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti durante la premiazione – attivandosi da subito con gli interlocutori politici ed istituzionali, partecipando ai lavori dell’Osservatorio per la stesura dei decreti attuativi della Legge 141/2015 che, ad oggi, sono ancora in corso di definizione. Fare agricoltura sociale significa fare innovazione nel welfare, dare slancio a questa rete virtuosa di professionalità”.

«Il mondo agricolo continua a svolgere un ruolo di rilievo nell’economia italiana e Reale Foundation, la fondazione corporate di Reale Group, ha voluto sostenere questa iniziativa, il cui obiettivo coniuga bene innovazione sociale e inclusione socio-economica – ha dichiarato Luca Filippone, direttore generale di Reale Mutua – Reale Foundation è orgogliosa di poter lavorare con partner di eccellenza come Confagricoltura al fine di partecipare alla generazione di impatti positivi, misurabili e intenzionali, in linea con i valori della mutualità che da sempre guidano il nostro modo di fare impresa».

In quattro anni il nostro bando è cresciuto, ha incentivato forme di produzioni e servizi ad alto valore aggiunto sociale – ha detto il segretario generale della Onlus Senior-L’Età della Saggezza, Angelo Santori – favorendo l’integrazione tra i diversi attori dell’agricoltura sociale e la realizzazione di modelli di buone pratiche”.

È per noi motivo di orgoglio avere una delle 3 aziende vincitrici del concorso nazionale – ha dichiarato Gianluca Ghini, direttore di Confagricoltura Arezzo – È anche la testimonianza concreta che l’agricoltura oggi nel nostro territorio non è soltanto produrre eccellenze agroalimentari ma anche ha una azione sociale concreta che spazia dalla integrazione tra religioni diverse al coinvolgimento di persone svantaggiate meno fortunate”

Facciamo le nostre congratulazioni all’azienda Casa del Pietro – ha commentato Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana – per aver rappresentato al meglio la nostra regione, dando dimostrazione di quanto il nostro settore sopratutto in Toscana possa rappresentare un aiuto concreto anche nel Terzo settore.”

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