Anche in Casentino si festeggia il Capodanno cinese!

Per la prima volta, anche in Casentino, si festeggerà il capodanno cinese. E sarà possible farlo venerdì 27 gennaio (vigilia del capodanno), dalle 17 alle 22, presso il Centro Creativo Casentino di Bibbiena. Una giornata all’insegna dello scambio culturale tra Cina e Italia con tante iniziative, laboratori creativi per bambini e tanto divertimento.

Capodanno cinese è sinonimo di riunione e atmosfera familiare per i cinesi. Dare il benvenuto al nuovo anno è doveroso, così come rispettare le tradizioni più importanti. Una fra tutte quella dei ravioli che vengono preparati  e mangiati insieme a tutta la famiglia, solitamente alla vigilia del Capodanno come augurio di prosperità e buon auspicio.

Tutto nasce con un signore di nome Zhang Zhongjing, noto anche come il “santo della medicina”, vissuto durante la dinastia Han Orientali (25-220 d.C.). La leggenda vuole che tornando a casa durante l’inverno, un giorno Zhang notò che molte persone avevano le orecchie congelate. Decise allora di incartare carne di montone, peperoncino e alcune erbe medicinali riscaldanti in una pelle di pasta, avvolgendola a forma di orecchio e facendola bollire prima di distribuirla ai poveri. Tutti gli ingredienti utilizzati servivano a riscaldare il corpo proteggendolo dal freddo e a far affluire il sangue per “scongelare” le orecchie fredde. Chiamati quindi inizialmente jiao’er per la loro forma, presero in seguito il nome di jiaozi, distribuiti agli abitanti del villaggio nella fredda notte del Capodanno lunare.

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Maria Maddalena Bernacchi
Maria Maddalena Bernacchi
Maria Maddalena Bernacchi, nata a Compito, Chiusi della Verna, vive e lavora tra Compito ed Arezzo. Negli ultimi anni dell’istituto magistrale “Vittoria Colonna” di Arezzo ha collaborato al settimanale “La Voce” ed al quotidiano “La Nazione”. Specializzata in fisiopatologia ha insegnato ad Arezzo per quarant’anni. Quale insegnante tutor di storia per il Provveditorato agli Studi di Arezzo ha tenuto corsi di formazione sulla didattica della storia contemporanea pubblicando “Il campo-profughi di Laterina” e “Dal locale al globale, esperienze per l’insegnamento della storia”. Per la nipote ha scritto e pubblicato “Ninne-nanne, filastrocche, proverbi e… Una nonna si racconta”. Collabora con Casentinopiù dal 2010, tenendo, con la figlia Silvia la rubrica “Storia e Territorio”.

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