“Binario Zero”: Progetto Spazi Attivi a Bibbiena Stazione

Con il partenariato del Comune di Bibbiena, Regione Toscana, LFI, NATA, Parco, Prospettiva Casentino e alcune altre realtà associative e cooperative del Casentino, che hanno una particolare attenzione allo sviluppo della vallata, in termini si sostenibilità ambientale, sociale e culturale, si è costituita un’ATS (Associazione Temporanea di Scopo) per la realizzazione e la gestione del progetto Binario Zero; tutto anche grazie ad un primo rilevante contributo della Cassa di Risparmio di Firenze.
LFI concede al Comune di Bibbiena, con contratto di comodato d’uso, le proprietà della Stazione di Bibbiena e degli annessi spazi limitrofi. Con questa premessa, l’oggetto dell’ATS è quello di trasformare un luogo a rischio di abbandono e degrado in un polo di attrazione urbano, di riferimento per tutto il Casentino.
È un tipo di iniziativa di grande rilievo che nel resto d’Italia ha fornito grandi risultati positivi socio-economici. Ad esempio, alcune grandi stazioni delle Ferrovie dello Stato, quali Milano Centrale, Roma Termini e Roma Tiburtina, sono passate da essere luoghi di grande degrado a importanti location di attrazione commerciale.
Il progetto in discorso, in sintesi, ha come obiettivo la riorganizzazione e la rigenerazione della stazione, non più concepita come semplice luogo di veloce transito di viaggiatori in arrivo e in partenza, ma un luogo di forte valenza commerciale, culturale e sociale, per diventare uno spazio di incontro, di scambi culturali e di relazioni sociali fra tutti i cittadini e fra i cittadini stessi e le istituzioni Casentinesi.
È come se la Stazione avesse un nuovo binario, il Binario Zero, verso l’area circostante, vista come un’agorà, che si propone come polo attrattivo grazie agli obiettivi del progetto che, in modo fattivo, prevede funzioni polivalenti dedicati alle persone sia residenti che in transito in vallata.
Nella Stazione, i casentinesi tutti, e non solo, potranno trovare il “Portiere sociale” che dovrebbe essere il punto di riferimento sia per l’accesso al territorio tutto, sia per la soluzione di problemi quotidiani, sia per i turisti che potranno avere conoscenza di quanto rilevante c’è in Casentino. La Stazione diventerà la “Vetrina del Casentino”, e anche il luogo dove poter fruire spettacoli teatrali, musicali ed altre iniziative culturali.
I risultati e gli impatti attesi con il progetto Binario Zero, sono riassunti qui di seguito settore per settore.
Ambiente urbano: Riqualificazione della Stazione e dell’area limitrofa, anche con la riorganizzazione del parcheggio e delle aree verdi, per l’utilizzo polifunzionale.
Impatto sociale: Con il “portiere sociale” si ha l’obiettivo di facilitare l’accesso ai servizi sociali per le fasce più “fragili”, offrendo un servizio di ascolto e di aiuto, nonché l’attivazione di inserimenti lavorativi di persone svantaggiate.
Turismo: Promozione di attività per incrementare il turismo in Casentino, per aumentare i clienti degli esercizi economici, delle strutture ricettive e di ristorazione.
Cultura: Avvicinamento alla cultura da parte anche di spettatori occasionali grazie all’organizzazione di eventi negli spazi della Stazione stessa.
Sicurezza: Miglioramento dell’ambiente per evitare situazioni di degrado, anche mediante dei miglioramenti dell’illuminazione e degli strumenti di videosorveglianza.
Sostenibilità ambientale: Promozione di attività “green” e noleggio di attrezzature come bike, ciaspole, ecc. ecc. Utilizzo di materiale di riciclo per arredamenti e di lampade a basso consumo, offerte promozionali di prodotti locali.
In conclusione il progetto Binario Zero trasformerà la Stazione da semplice “luogo di frettoloso passaggio” in un elegante contenitore capace di attrarre utenze casentinesi e “non solo”; quindi non solo transito, ma anche sosta utile e piacevole.

Eugenio Milizia
Eugenio Milizia
Eugenio Milizia è nato a Serravalle di Bibbiena nel 1948, dopo la seconda elementare è emigrato con la famiglia a Roma. Qui ha studiato e lavorato fino al 2000. Si è laureato presso l’Università La Sapienza in Ingegneria, specializzato in “Informatica industriale – Safeware”. È stato Dirigente delle Ferrovie dello Stato fino al 1993, dirigendone il settore Ricerca & Sviluppo e avviando importanti progetti computerizzati per le Stazioni e per le linee Alta Velocità. Poi come consulente ha lavorato nell’industria ferroviaria ALSTOM a Bologna fino al 2010, contribuendo alla costruzione delle linee AV Roma-Napoli e Bologna-Firenze. Ha avuto incarichi di formazione professionale, scrivendo tre testi di grande diffusione nel ferroviario: “Elettronica Digitale e Microprocessori”, “Dizionario ferroviario” e “Progetti di Impianti ferroviari” (in uso nelle Facoltà di Ingegneria). Dal 2010 è in pensione ed è tornato ad abitare nella casa natale di Serravalle. Qui in Casentino da scrittore tecnico si è trasformato in scrittore di brevi racconti, di saggi e romanzi, fra i quali “I volontari ospedalieri di AR” e “Il Castello di Poppi s’è bruciato…”. È Giornalista pubblicista, ha collaborato con Casentino 2000 e dal 2015 collabora con Casentino Più.

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